Orticola di Lombardia prosegue la sua collaborazione con numerose istituzioni a livello nazionale allo scopo di promuovere la cultura delle piante e dei giardini attraverso diverse attività socio-culturali
La collaborazione tra Orticola di Lombardia e lo storico Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo è attiva da qualche anno e ha portato al gemellaggio tra Orticola & Zagara, la mostra-mercato organizzata due volte l’anno presso l’Orto Botanico di Palermo.
Nell’edizione autunnale della Zagara, era presente una piccola esposizione di alcuni dei più importanti giardini storici della Lombardia, scelti tra i meglio conservati, e da giovedì, nel Padiglione Orticola, sono in esposizione alcuni tra i più interessanti giardini di Palermo e della Sicilia: l’iniziativa nasce dal desiderio di far conoscere tasselli importanti del patrimonio storico, botanico e paesaggistico del nostro Paese presenti ai due estremi climatici della penisola per stimolare il sempre più crescente turismo botanico in un dialogo Nord-Sud che non può che aumentare l’amore per il patrimonio italiano.
I Giardini Storici Siciliani
Un patrimonio storico botanico e paesaggistico
Villa Tasca Palermo
Villa Tasca sorge in un parco di sei ettari ricco di agrumeti e alberi secolari sulla via che da Palermo conduce a Monreale. Mentre la Villa è d’impianto cinquecentesco, l’oasi che la protegge è uno dei giardini più emblematici del Romanticismo siciliano ottocentesco.
Nel 1855, Lucio Tasca modificò il precedente giardino formale in un “Giardino irregolare”: grazie al clima mite, infatti, piante esotiche subtropicali e tropicali avevano la possibilità di crescere meglio a Palermo che in qualsiasi altro posto in Europa. Qui, figurano alcuni degli esemplari più grandi di cicadee (Cycas revoluta, Ceratozamia sp., Dioon edule), un pino di Norfolk (Araucaria heterophylla), e un buon numero di specie diverse di palme. Mentre i viali interni sono a forma libera, quelli del perimetro, ornati di siepi, mantengono la geometria dell’originario giardino formale, precedente al Settecento. Quattro piccole vasche sono ancora visibili, riferibili all’hortus conclusus medievale, e formano i quattro angoli di un rettangolo, con una vasca curvilinea al centro.
Nel 1870, iniziarono i lavori sul Giardino Romantico, diviso in tre sezioni: il Lago dei Cigni, la Collina artificiale, e il Giardino d’Acclimatazione. Mentre il Giardino irregolare è una celebrazione delle singole piante e delle loro caratteristiche particolari, nel Giardino Romantico, più semplicemente, contribuiscono insieme ai cambiamenti di quota, alle sculture e alle folly (riproduzioni in miniatura di vere o immaginarie rovine classiche). Il Lago dei Cigni è circondato da una foresta di bambù verde e nero (Phyllostachys mitis, Phyllostachys nigra) e palme da sottobosco (Chamaedorea oblongata, Chamaedorea pochutlensis). Il tentacolare fico magnolioide (Ficus macrophylla subsp. columnaris) domina metà del lago con la sua ombra perenne, mentre una orgogliosa Araucaria columnaris presiede sulla riva opposta. Sopra una grotta artificiale si trova un tempio circolare dedicato a Ceres, la dea romana dell’agricoltura. Sotto il tempio scorre una cascata d’acqua che simboleggia la panacea aurea: la vera arte alchemica, la trasformazione dei materiali attraverso la conoscenza, è l’agricoltura. Nel Giardino d’Acclimatazione, di fronte a questo gruppo di folly, si trova un altro tempio, circondato da un semicerchio di cipressi e segnato con un grande pino domestico (Pinus pinea). Questo tempio ospita il busto commemorativo dedicato al Conte Lucio Mastrogiovanni Tasca e il maestoso albero accanto lo celebra come patriarca della famiglia. In questa parte del giardino si può anche trovare una collina dedicata alle piante succulente e alle xerofite dove varie specie di Yucca, Opuntia, Nolina e Dracaena sono rappresentate. Si trova ivi anche un austero bosco di Araucaria columnaris.
VILLA TASCA
Viale Regione Siciliana Sud-Est, 399, 90129 – Palermo
Tel. 091.6574305 | Mobile 349.2863565
info@villatasca.com | www.villatasca.com
Social: Fb @VillaTascaPalermo – Ig @villatascaofficial
Modalità di visita: il giardino è visitabile per gruppi
da martedì a domenica su prenotazione all’indirizzo
info@villatasca.com
Giardino Pantesco Donnafugata
La contrada Khamma, sull’isola di Pantelleria, custodisce quella meraviglia della natura e dell’ingegno umano rappresentata dal Giardino Pantesco, le cui origini risalgono al 3.000 a.C., pensato sia per proteggere le piante dai forti venti che spirano in ogni stagione che per far fronte alla scarsità d’acqua che a volte può portare a 300 giorni ininterrotti di siccità. Il Giardino, generosamente donato al FAI dall’azienda vinicola Donnafugata, è uno dei pochi ancora presenti sull’isola, in buono stato di conservazione e oggi completamente restaurato. È delimitato da un muro in pietra a pianta circolare, con un diametro di 11 metri e un’altezza che in alcuni punti raggiunge i 4 metri, con un’unica stretta apertura per accedervi e piccole aperture secondarie per consentire il passaggio di acqua piovana. All’interno è custodita una secolare pianta di arancio “Portogallo” che viene alimentata grazie a un antico e ingegnoso sistema agronomico autosufficiente, tramandato fino a noi. Il sistema utilizza, infatti, la condensa provocata dall’escursione termica fra giorno e notte e la composizione delle mura in pietra lavica, inclinate verso l’interno per captare l’acqua direttamente dall’atmosfera; la pietra è inoltre impiegata nella costruzione di canali che raccolgono la pioggia. Il Giardino è un grande esempio dell’ingegno pantesco applicato all’agricoltura che, come da tradizione mediterranea del “giardino murato”, riesce a riprodurre condizioni microclimatiche capaci di soddisfare l’esigenza idrica anche in assenza di irrigazione. Questa sua caratteristica ci ricorda il valore delle risorse naturali a nostra disposizione, come la scarsità d’acqua, e ci aiuta a tutelarle.
GIARDINO PANTESCO
Contrada Khamma Fuori, 6 – Isola di Pantelleria
Tel. 0923.915649 | Mobile 335.6242563
visitare.pantelleria@donnafugata.it
Modalità di visita: il Giardino Pantesco è visitabile
liberamente dal 1 giugno al 7 ottobre, dal lunedì al sabato,
10.00-13.00; 17.00-20.00
Giardino della Kolymbethra
Il Giardino della Kolymbethra è un giardino archeologico coltivato in una piccola conca tra il Tempio dei Dioscuri e il Tempio di Vulcano, nella Valle dei Templi di Agrigento, con un’estensione di poco più di 5 ettari e con oltre 1.500 piante appartenenti alla macchia mediterranea. La fonte storica più attendibile è costituita da Diodoro Siculo (I secolo a.C.), il quale descrisse i lavori di ristrutturazione della città di Agrigento promossi dal tiranno Terone e le caratteristiche principali di una “piscina sacra” che veniva costantemente alimentata da una rete di gallerie: gli ipogei feaci, frutto di una straordinaria opera di progettazione idraulica. Attorno all’anno Mille, nel periodo della presenza araba in Sicilia, arrivarono gli agrumi, che cominciarono a poco a poco a popolare anche i terreni della Kolymbethra. In epoca medievale, la Kolymbethra si trasformò in horti abatiae, l’orto del vicino convento della Badia Bassa, e dall’Asia cominciarono ad arrivare gli alberi da frutto. Tra il Settecento e l’Ottocento, la Kolymbethra visse gli anni di massimo splendore diventando una delle mete imprescindibili del Grand Tour per poi cadere, negli ultimi decenni del Novecento, in uno stato di incuria e abbandono. Si deve al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) il ritorno al suo antico splendore, in virtù di una concessione con la Regione Siciliana siglata nel 1999 e finalizzata al recupero paesaggistico del luogo. Il Giardino della Kolymbethra è aperto al pubblico dal 2001 ed è frequentato ogni anno da decine di migliaia di visitatori.
GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA
Parco Valle dei Templi, Area Tempio dei Dioscuri – Agrigento
Tel. 335.1229042
faikolymbethra@fondoambiente.it
fondoambiente.it/luoghi/giardino-della-kolymbethra
Modalità di visita: il biglietto consente l’ingresso al Parco
Valle dei Templi, al Giardino della Kolymbethra e al Tempio
di Vulcano. L’ingresso per il solo Giardino della Kolymbethra
è subordinato all’ingresso alla Valle dei Templi e il biglietto si
può acquistare presso la biglietteria del Giardino.
L’Orto Botanico dell’Università di Palermo
L’Orto Botanico dell’Università di Palermo è tra le più prestigiose istituzioni accademiche italiane. Considerato un enorme museo all’aperto, vanta oltre duecento anni di attività che gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie. La sua peculiarità è rappresentata proprio dalla grande varietà di specie vegetali ospitate in campo, molte originarie dalle regioni tropicali e sub tropicali, che lo rendono unico. Inoltre sono molto interessanti gli edifici storici dell’architetto Léon Dufourny: il Gymnasium, il Calidarium e il Tepidarium. Il Gymnasium ospita l’aula magna, l’erbario storico e un museo tematico.
ORTO BOTANICO DELL’UNIVERSITÀ DI PALERMO
Via Lincoln, 2, 90133 – Palermo
www.ortobotanico.unipa.it
Modalità di visita: i biglietti di ingresso possono essere
acquistati in loco o online www.ortobotanico.unipa.it.
Gli orari dell’orto botanico sono i seguenti:
– tutti i giorni 09.00-20.00
– domenica 10.00-20.00
in alcuni periodi dell’anno gli orari subiscono delle variazioni:
– 1 novembre-28 febbraio: 09.00-17.00
– marzo: 09.00-18.00
– aprile: 09.00-19.00
– 1 maggio-31 agosto: 09.00-20.00
– settembre: 09.00-19.00
– ottobre: 09.00-18.00
La Tenuta Favarella
La Tenuta Favarella si estende per circa 45 ettari in prossimità della borgata di Croceverde Giardini a Ciaculli. Antico mandarineto, fu tra i primi a dotarsi d’impianti di pompaggio dell’acqua di falda per uso irriguo, necessari per la coltivazione degli agrumi. Residuano due impianti dell’Ottocento di cui uno ancora completo della caldaia a vapore originale. La coltivazione, in parte riattivata negli ultimi anni, produce mandarini Havana, per la tavola di novembre-dicembre, e mandarini tardivi fino al classico “marzuddo” nei mesi invernali. Sono presenti due impianti di arance, brasiliane in un’area e vaniglia in un’altra. Di recente è stato impiantato un limoneto che ha parzialmente sostituito un vecchio impianto colpito da malsecco. È in produzione un uliveto su tre terrazze con le cultivar nocellaro, biancolilla e cerasuolo. Sono presenti alberi di nespole di diverse qualità e un impianto di fichi d’India. Sparsi e radi alberi di noci, albicocche, fichi, loti, perine, carrube e diversi alberi di gelso, sia bianco che nero. Nel fondo operano tre postazioni di apicoltori ed è presente una limitata attività orticola. Le parti non recuperate dei vecchi mandarineti costituiscono rifugio per diverse varietà di animali, dalle volpi ai conigli, dall’istrice al riccio. In certi periodi si assiste al breve passaggio di aironi bianchi, upupe, gruccioni e di alcune tipologie di falchi. Particolarmente suggestivo il passaggio degli stormi di storni. A pochi passi dalla città, fondo Favarella mantiene nella sua unitarietà la proprietà di restituirci la suggestiva percezione di cosa era la Conca d’oro prima della devastazione urbanistica della fine del secolo scorso. Nell’arco dei monti, formato dal Grifone e dalla montagna di Misilmeri fino alla collina di Villabate, si apre verso il golfo e lo sfondo del monte Pellegrino portando l’occhio fino al castello di Maredolce e la chiesa di San Ciro in un territorio, ancora per gran parte, verde e coltivato. È l’ultimo scampolo di Conca d’oro. Nel fondo sono presenti vecchie strutture agricole e un baglio con un portale del tardo Seicento e una piccola cappella. Da una stanza di questo fabbricato una botola dà accesso a grotte sotterranee che hanno uno sbocco nella cavea di un’antica pirrera (una cava di calcarenite), sottostante al baglio e attualmente coltivata a mandarino.
TENUTA FAVARELLA A CROCEVERDE – CIACULLI
Via Conte Federico 278, 90121 – Palermo
Modalità di visita: per info e prenotazioni 333.5699534